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2 apr 2014
Alexander Raskatov incontra Umberto Eco
Il maestro Alexander Raskatov aveva un desiderio. Poter incontrare e conoscere uno dei suoi massimi ispiratori: Umberto Eco. E noi li abbiamo fatti incontrare, lo scorso aprile (2013), nella nostra sede. Una mattina speciale. Quello che potete leggere di seguito è un estratto dall'ncontro.



Raskatov
Penso che a Milano, oltre alla lingua italiana, si parli molto il russo.



Eco

Sono abituato, ho una casa in campagna nelle Marche, sulla costiera adriatica, e fino a 20 anni fa sugli alberghi c’erano tutte le scritte in tedesco. Ora dappertutto le scritte sono anche in russo.



Raskatov

I russi sono vivi ovunque, tranne che in Russia.
È triste, ma vero. I russi nel profondo non credono nel futuro del loro paese. È un paese enorme. Non c’è comunicazione, ci sono solamente tanti tesori nascosti. Per me è veramente triste non restare nel mio paese. Ma a un certo punto fisicamente e psicologicamente è stato troppo difficile restare nella mia patria. Con Gorbačëv abbiamo avuto una vera speranza, ma ora non esiste più la Russia che conoscevo. Si sta trasformando e sta diventando come il Klondike, o Las Vegas.



Eco

Ho osservato quanto è accaduto al fratello di una mia traduttrice. All’improvviso ha avuto l’idea di investire in un’impresa ed è diventato milionario.



Raskatov

Non è naturale. La gente non comprende più il valore dei soldi. Accanto a questi nuovi ricchi ci sono persone che vivono modestamente, in povertà.
Negli anni ’70 c’erano grandi pianisti, violinisti, compositori.



Eco

Dove abita a Parigi?



Raskatov

Rue Saint Martin, vicino al Beaubourg.
Caro Umberto, purtroppo in Francia faccio fatica a trovare i Suoi libri. Ho trovato per caso il Cimitero di Praga. Penso che sia un cammino molto stretto e insidioso. Penso che da un lato ci sia una letteratura o una musica per un’élite di poche persone, e che dall’altro lato che ci siano anche letteratura e musica popolare. È difficile scrivere cose profonde, e essere compresi da tante persone.



Eco

Nella critica americana questo concetto è chiamato double code.



Raskatov

I Suo libri sanno unire livelli diversi, uno profondo con un altro ancora più profondo. Ogni volta che li rileggo scopro nuove cose.



Eco

Anch’io vorrei ascoltare la Sua musica!



Anna Crespi

Posso chiedere una cosa? Mi piacerebbe fare un’intervista a Eco…



Eco

No! Abbia pietà. Non ce la faccio più, sto partendo per Istanbul dove mi devono fare 18 interviste.



Anna Crespi

Un’intervista velocissima, per capire la sua anima.



Eco

Devo lasciarvi alle ore 13.00. Ho visto l’intervista che ha fatto a Raskatov ed è fatta molto bene. Mi mandi le domande via mail, così appena ho tempo le guardo e le rispondo.

Ma stia attenta, non vorrei che le Sue domande fossero come tutte quelle che mi fanno nelle interviste: assurde. Comunque, io sono un maestro nel dare risposte assurde.



Anna Crespi

Io di solito non preparo le interviste. Faccio una domanda e poi dalla risposta nasce la suggestione per un’altra domanda.



Anna Crespi

Cosa pensa della primavera?



Eco

Che non c’è più!



Anna Crespi

E delle stagioni?



Eco

Non ci sono più. Ma ho bellissimi ricordi di infanzia.



Anna Crespi

Quindi mancano i cambiamenti dei colori dei fiori?



Eco

Non so dove andare a rubare i fiori di pesco, come quando ero bambino, in campagna.



Anna Crespi

L’ulivo c’è ancora?



Eco

Non lo so.
Anzi sì! Ne hanno piantato uno nella mia casa per la nascita del mio secondo nipotino e pare che stia crescendo bene.



Anna Crespi

Lei abita a Milano o a Bologna?



Eco

A Bologna insegnavo all’università, ma ora sono in pensione. Non abito più lì.



Anna Crespi

È bello essere in pensione?



Eco

Si lavora due volte di più!

Cerco di stare di più in collina, nella mia casa in campagna, nelle Marche.



Anna Crespi

Le piace stare nella natura?



Eco

Sì, anche se mia moglie dice che non la guardo, mentre lei coltiva piante e cura i fiori.



Anna Crespi

Ci sono violette, margherite?



Eco

Tutto. Da piccolo in giardino avevo le zinnie e mia moglie le ha piantate per me anche adesso.
Però mia moglie dice che non guardo la natura.



Anna Crespi

E chi ha ragione?



Eco

Quando bruciavamo dei falò, in campagna, c’erano intorno tutte le scintille. Io non le guardavo. Quando poi ho descritto l’incendio del Nome della rosa, ho descritto le scintille; mia moglie mi ha detto: “Allora le guardavi le scintille” e io le ho risposto: “No, ma so come le guardava un monaco medievale”.



Anna Crespi

Sua moglie ha ragione, lei non guarda neanche la natura. La pensa e la sente, ma non la guarda. Ha dovuto pensare, prima di ricordarsi che nel suo giardino c’è l’ulivo.



Raskatov

Il nome della rosa è un libro molto importante per me. Anch’io quando stavo scrivendo l’opera, tratta da un racconto di Bulgakov, riflettevo sulla scomparsa della cultura. Penso che tutta la storia del libro, e quel che resta nel suo finale, siano il simbolo di quello che stiamo vivendo: il pericolo della scomparsa della cultura. Non penso che possa scomparire davvero del tutto, ma è in pericolo, anche perché viviamo troppo velocemente.



Eco

Ma se lei fosse vissuto all’epoca del Nome della rosa, sarebbe già morto! Si moriva, tranne qualche privilegio, a 40 anni. Non sarebbe servito vivere più lentamente.



Raskatov

Mi ricordo che il direttore dell’Opera di Amsterdam, mi aveva detto: “È un peccato non vivere all’epoca di Verdi”. Perché subito si avevano contratti di differenti opere, come ad esempio in Olanda e contemporaneamente in Germania; la burocrazia funzionava meglio di ora ed era più semplice scrivere. Ora si può scrivere solo un’opera alla volta. C’è qualcosa che non va nell’amministrazione rispetto alla possibilità creativa.



Eco

E poi all’epoca di Verdi viaggiando in carrozza da una città all’altra si aveva tempo di pensare!
Io sono riuscito a restare in solitudine per alcuni periodi della mia vita. È semplice, basta evitare gli altri.



Raskatov

C’è sempre questa possibilità. D’altra parte c’è troppa informazione, siamo schiavi dell’informazione. La creatività non è più libera.



Eco

Ho sempre detto che non c’era differenza tra il “New York Times” della domenica e la “Pravda”. La “Pravda” non diceva la verità; il “New York Times” della domenica ormai ha 360 pagine, non è possibile leggerle tutte ed è come se non dicesse niente!



Raskatov

Fin da quando ho letto Il nome della rosa, il mio sogno è stato di scrivere un’opera medievale italiana. Trovo i suoi libri molto visibili. Mi piacerebbe scrivere qualcosa aperta al grande pubblico, ma dedicata a lei. Non vorrei dirlo, è la prima volta che la incontro, ma penso che lo farò. Sono contento di mettere in scena Cuore di Cane alla Scala, così ho potuto conoscerla.



Anna Crespi

Ho visto Cuore di Cane e penso che il primo atto sia completamente diverso dal secondo.



Raskatov

Ho pensato che il secondo dovesse uccidere il primo atto. L’opera non doveva essere statica. È il soggetto stesso a suggerire questa decisione. All’inizio è come se fosse un’opera buffa, ma poi si trasforma in tragedia.

Per questo motivo il secondo atto è completamente differente. Non volevo essere originale con questa decisione: esisteva già nel soggetto stesso di Bulgakov.



Anna Crespi

Un’altra domanda. Facendo le mie interviste scopro che le grandi personalità decidono la loro storia dai cinque ai dodici anni a causa di una rivelazione. Lei, Umberto, quando ha avuto la sua rivelazione?



Eco

Direi a tredici anni.



Anna Crespi

Tutti in quell’arco di tempo! Lei, Alexander, a quanti anni ha capito qual era il suo percorso?



Raskatov

Quando avevo quattro anni non potevo ascoltare musica senza avere un’emozione. All’epoca, quando la nostra radio sovietica trasmetteva tanta musica classica, Bach, Händel... ho iniziato a suonare il piano. La prima esperienza di compositore è stata a sedici anni, dopo aver letto il libro di Thomas Mann, Doctor Faustus.



Anna Crespi

Umberto, quando ha compreso il suo percorso?



Eco

Ascoltando Chopin.



Anna Crespi

Fantastico! Lo scrittore scopre la letteratura attraverso la musica, e il musicista attraverso la letteratura…



Eco

Sono convinto che nel Nome della rosa, il rapporto tra Adso che, anziano, racconta la storia di Guglielmo da Baskerville, sia uguale al rapporto tra Serenus Zeitblom e Adrian Leverkühn nel Doctor Faustus.



Raskatov

Ho letto in un articolo che la sua prima esperienza di scrittore è avvenuta quando aveva già raggiunto una certa maturità: prima lei era professore di semiotica. Quanti anni aveva quando ha scritto il suo primo romanzo?



Eco

Quarantotto anni. Bisogna prendersi il proprio tempo. Sì, fino a quarantotto anni ho scritto libri teorici.



Raskatov

Questo processo, questo cambiamento, è venuto spontaneamente?



Eco

A quell’età si abbandona la famiglia, si scappa con una ballerina... io ho scritto un romanzo.

Ho insegnato all’università e i miei libri di filologia e di semiotica erano stati tradotti in più lingue; allora mi sono chiesto cos’altro potevo fare.



Raskatov

Io ho scritto la mia prima opera a trentotto anni, a Mosca. Ho scritto Cuore di Cane, per Amsterdam, a cinquantacinque anni, cinque anni fa.
Ora bisogna scrivere qualcosa entro i diciassette anni, come fanno in Cina o Giappone, fare concerti a 15 anni; c’è accelerazione, forte velocità tecnologica: e cosa succede dopo? Ripeto: è tutto troppo veloce, non esiste più l’esperienza.
Ho molto sofferto quando ho lasciato Mosca, non ho ancora trovato la mia terra. Come dice Dostoevskij, bisogna soffrire. Non dovrei dirlo troppo presto, ma approfitto della fortuna di parlare con lei, mi piacerebbe usare un suo soggetto, lo ripeto, per un’opera.



Anna Crespi

Perchè ha scelto di incontrare proprio Umberto Eco?



Raskatov

È lo scrittore più importante per me. Mi spiace dirlo davanti a lei, Umberto.
La forma e le questioni che Lei sceglie per i suoi libri, si avvicinano al mio cuore.



Eco

È sempre un piacere trovare lettori che apprezzano e comprendono.



Raskatov

Penso di comprendere tutti i livelli del suo pensiero se leggo i suoi libri più volte. Niente è impossibile, come nella sua storia L’isola del giorno prima.



Raskatov

Qual è il suo compositore preferito?



Eco

Presente o passato?



Raskatov

Presente e anche passato.



Eco

Del passato amo molto Chopin. Poi mi piace molto il jazz, la mia gioventù è stata piena di jazz. Ero rimasto molto affascinato dalla Rapsodia in Blue
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